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La classificazione dei caratteri di Novarese

Scopriamo insieme la classificazione dei caratteri tipografici di Novarese.

I caratteri tipografici sono una parte fondamentale del Graphic Design.

Come le immagini, se non di più in alcuni casi, creano la connotazione stilistica di un elaborato e di conseguenza fare la scelta giusta diventa determinante per la riuscita del progetto.

Aldo Novarese è stato un pittore, fotografo e illustratore, ma soprattutto un disegnatore di caratteri tipografici.

Svolse i suoi studi nella città di Torino, dove fu allievo di Alessandro Butti che lo chiamò poi come suo collaboratore nello studio artistico della Fonderia Caratteri Nebiolo di Torino.

Per oltre 40 anni legherà il suo nome a quello della fonderia Nebiolo, creando numerosi caratteri tipografici di successo tra cui ricordiamo il Garaldus, pensato prevalentemente per testi editoriali, il Cigno, un font script molto elegante, il Recta, un progetto complesso che comprende numerose varianti, il Forma, la risposta italiana all’helvetica, il Microgramma e molti altri ancora.

Novarese viene anche ricordato per la sua classificazione dei caratteri. Per tutto il novecento, molti disegnatori tentarono di individuare una schematizzazione il più possibile efficace per classificare i caratteri tipografici. Tuttavia ad oggi ancora non esiste una classificazione universalmente accettata. Quella elaborata da Novarese nel 1956 viene, ad oggi, considerata la più convincente, soprattutto a livello didattico.

La classificazione di Novarese suddivide i caratteri in 10 famiglie, suddivise secondo la caratterizzazione storica, estetica e del disegno.

1 – Lapidari

Si rifanno ai caratteri romani antichi. Hanno grazie triangolari che formano un angolo cuto con la linea di base.

Il font più apprezzato di questa famiglia è il Trajan

2 – Medievali

Chiamati anche gotici erano i caratteri tipici del periodo di Gutemberg. Sono molto belli da vedere ma di difficile lettura. Hanno estremità allungate caratterizzate da angoli accentuati. Le grazie sono definite “a punta di lancia rivolta verso il basso”

I font più conosciuti di questa famiglia sono il Bastard e il Fette Fraktur

3 – Veneziani

Derivano dai caratteri romani antichi, come i lapidari, ma da questi si differenziano per l’estremità arrotondata delle grazie e per il piede dell’asta appena concavo.

I font più utilizzati di questa famiglia sono il Bembo e il Garamond.

4 – Transizionali

Sono caratterizzati da aste orizzontali e sottili, che terminano con un’asta la cui base ha un andamento lineare.

I font più conosciuti di questa famiglia sono il Baskerville e il Times New Roman.

5 – Bodoniani

Prendono il nome dal designer Giambattista Bodoni, e sono caratterizzati da un esasperato rapporto di spessore tra le aste. Hanno grazie che si uniscono con l‘asta verticale della lettera, formando un evidente angolo retto.

I font più conosciuti di questa famiglia sono appunto il Bodoni e il Didot.

6 – Calligrafici

Appartengono a questa famiglia tutti i caratteri che imitano una scrittura a mano. Assumo pertanto caratteristiche molto eterogenee in relazione al tipo di strumento di scrittura che imitano.

Tra i font più famosi di questa famiglia troviamo l’Edwaridan Script e il Mistral

7 – Ornati

Sono caratteri con decorazioni. Formati generalmente dalle sole lettere maiuscole utilizzate come capolettera.

8 – Egiziani

Vedono la loro nascita nella campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte, come caratteri utilizzati per scrivere informazioni sulle casse di legno. SOno caratterizzati da graze molto spesse ed evidenti.

I fon più conosciuti di questa famiglia sono il Clarendon e il Rockwell

9 – Lineari

Sono chiamati anche bastoni o sans serif e comprendono tutti quei caratteri privi di grazie e con uno spessore uniforme delle aste.

I font più famosi di questa famiglia sono senza dubbio l’Helvetica e il Futura.

10 – Fantasia

Sono tutti quei font che risultano di difficile o impossibile classificazione. Molti di loro appartengono ad una delle famiglie citate in precedenza, ma hanno qualche particolarità che di fatto gli impedisce di farne parte.